..L'architetto fa il mestiere più bello del mondo perché su un piccolo pianeta dove tutto é già stato scoperto, progettare è ancora una delle più grandi avventure possibili...(Renzo Piano)


mercoledì 11 maggio 2011

TO DO 7_ incontro con Francesco Lo Brutto

.. Bene, direi che l'incontro è stato più che positivo!!!
Ieri sera mi sono confrontato direttamente con Francesco, responsabile della comunicazione del MArteLive.
Durante l'incontro Francesco si è dimostrato molto interessato alla nostra collaborazione, anzi, mano a mano che spiegavo quello che era il mio programma di intervento, lui era sempre più interessato. Mi ha spiegato come il loro sogno sia quello di avere un edificio, una sede fissa, visto che ad oggi si appoggiano a vari locali per la manifestazione. Proprio il mio mixitè. Parlando mi ha parlato e spiegato cosa è il martelive, e come nella loro testa c'è il desiderio di avere una sede dove poter creare un qualcosa durante tutto l'anno, e cosi abbiamo visto come fossimo vicini con le idee.

C'è stato un primo scambio di idee: per il loro evento loro hanno bisogno di sale per esposizioni ed esibizioni abbastanza grandi per riuscire a contenere 2 tipi di esibizione, le quali si svolgono contemporaneamente. Proprio su questo concetto si basa la loro manifestazione, più arti che si svolgono insieme, in modo tale da dare al pubblico, che cammina nel locale, sempre una attrazione.
Io ho spiegato come intendevo creare anche aule laboratorio, dove durante l'anno si potessero organizzare lezioni e workshop aperti a tutti gli interessati, e dove gli artisti potessero fare anche piccole conferenze.

Francesco è molto interessato, e alla fine dell'incontro mi ha detto: ''.. magari una volta finita questa collaborazione per il progetto, potremmo proporlo a qualcuno per riuscire a realizzare la nostra sede!! ''

Ci siamo lasciati con Francesco dandoci un nuovo appuntamento nella loro sede, per continuare a parlare del progetto!!!


martedì 10 maggio 2011

TO DO 7_ partner al progetto

La mia ricerca è subito partita con Google. Cercando ho trovato la rivista MArteMagazine, la quale si occupa della divulgazione dell’arte emergente a 360°. Proprio ciò che stavo cercando! Cosi mi sono messo subito in contatto via mail con la responsabile della rivista.

Da subito sono sembrati interessati, visto le loro risposte veloci, e che mi chiedevano maggiori informazioni. Dopo una seconda mail più dettagliata, mi ha lasciato il suo contatto telefonico, con un appuntamento telefonico per lunedì mattina.

Al telefono ho potuto affrontare meglio il programma e soprattutto sentire com

e l’interesse verso questa collaborazione fosse reale. Edyth Cristofaro (la responsabile della rivista) mi ha spiegato come la loro rivista sia una costola di un evento nazionale come il MArteLive, un evento che propone l’idea di dare spazio a tanti tipi di arte, e ai talenti

emergenti, con una caratteristica, quella dello spettacolo totale, ossia contemporaneamente si esibiscono. Edyth mi ha detto di aver già accennato al responsabile dell’evento il mio progetto e mi ha dato appuntamento per conoscerlo, questa sera. Infatti la fortuna ha voluto che il MarteLive attualmente si sta svolgendo a Roma, all’Alpheus in via del commercio. Bene, questa sera incontrerò il responsabile e potrò finalmente iniziare la collaborazione. Edyth mi ha anche assicurato che nel caso in cui i responsabili del marteLive non potessero seguirmi, mi aiuterà lei, visto che della manifestazione conosce tutto.

Spero cosi di aver trovato un vero partner, che mi aiuti a portare avanti il progetto in modo collaborativo, cosi da poter realizzare qualcosa di realizzabile un domani!!

TO DO 7 _ analisi ambientale

lunedì 2 maggio 2011

Notizie dal mondo!


NON DEMOLITE LA DISNEYLAND DEI GRAFFITI!!!
articolo di Donatella Mulvoni di MArteMagazine


NEW YORK- “Se ci demoliranno , sarà come se l’amministrazione di New York decidesse di chiudere il Moma, o un museo storico come quello del Guggenheim”. Sul sito web del gruppo di artisti 5 Pointz i commenti di solidarietà arrivano da tutto il mondo: la notizia che la “mecca dei graffiti” potrebbe lasciare il posto a una palazzina residenziale sta mettendo sul piede di guerra gli artisti delle bombolette della Grande Mela.

Con il proprietario dell’edificio è rottura totale. “Da settimane non abbiamo più contatti. Questa è l’America: tutti sono amanti dell’arte, ma alla fine quello che conta è il profitto”. Quando incontriamo Marie, una delle volontarie del gruppo, francese, ma a New York da numerosi anni, è un sabato mattina di inizio aprile. Alle 9 l’ex fabbrica del Queens, che dal 2001 viene chiamata con lo stesso nome dei fondatori, 5 Pointz, in onore dei cinque quartieri della città, è già popolata di writers che hanno avuto l’autorizzazione a lasciare la loro impronta in uno degli spazi dell’edificio. Non si arrendono. “Dipingere qui è come entrare nella storia. In queste pareti si sono espressi alcuni dei più grandi artisti”, mi spiega Michael, un giovane di 32 anni della Florida.
5 Pointz è come un’isola colorata al centro di un polo industriale nel cuore del Queens, a mezz’ora da Manhattan. Il quartiere si chiama Long Island City, i turisti che si vedono in giro sono lì solo per ammirare metri e metri di graffiti. “E’ un museo a cielo aperto, questa esperienza non puo’ finire”, ribadisce Jonathan Cohen, conociuto nell’ambiente come Meres, l’ideatore di questo laboratorio creativo.
Jerry Wolkoff, il proprietario del sito, non si fa più vivo da quelle parti, ma fa sapere di non volerP1050062abbandonare i ragazzi. “Quando mi proposero di rendere l’edificio il punto di ritrovo degli artisti diedi subito la mia benedizione. Credo che siano bravissimi. Il progetto- spiega- prevede la costruzione di palazzine residenziali, ma ci sarà spazio anche per laboratori artistici e i ragazzi potranno continuare a disegnare in alcune pareti pensate appositamente per loro”.

Ma ormai il momento idilliaco e di collaborazione tra Wolkoff e il gruppo è terminato. I volontari che da dieci anni lavorano a questa “impresa” hanno organizzato una petizione per sensibilizzare l’opinione pubblica, l’amministrazione comunale e chiedere l’aiuto dei cittadini. “5 Pointz è un luogo sicuro dove esprimere se stessi. Non rifiutiamo le richieste di nessuno. Qui disegnano legalmente i maghi della bomboletta e i ragazzini che non hanno esperienza”, racconta Marie, mentre organizza gli spazi e gli artisti e accoglie alcuni ragazzi arrivati da Chicago per girare un video musicale. “I giovani amano questo stile. Senza luoghi simili, ritorneranno nuovamente a fare i loro pezzi in giro per la città, rischiando ogni volta l’arresto”.

Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, non si è ancora espresso in merito. “La querelle quando si parla di graffiti è sempre la stessa: arte o vandalismo? Le istituzioni è difficile che ci diano una mano, nonostante crei tantissimo turismo e rappresenti un valore aggiunto per la città”, ci dice un altro volontario.

Ogni anno vengono prodotti più di mille “pezzi”. Gli artisti arrivano da tutto il mondo, ognuno può esprimersi liberamente. La qualità dei murales determina la sua durata. “Un dipinto può durare un giorno, un mese, due anni. Poi vengono sostituiti, ma tutti devono rispettare le opere precedenti e cercare di fare il loro meglio per onorare quello spazio”.
I ragazzi di 5Pointz sono sicuri di poter vincere la loro battaglia contro la logica del profitto. L’obiettivo è quello di creare un movimento e costringere il signor Wolkoff a non demolire la “disneyland degli amanti dei graffiti”.

Donatella Mulvoni